Comitato Promotore Ostia Comune | Sviluppo Tematiche
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Sviluppo Tematiche


La relazione giuridica

Legittimazione e percorso per l’istituzione del comune di Ostia

 

Fonte normativa: Costituzionale

 

La potestà dei cittadini di chiedere la creazione di un nuovo comune è riconosciuta dalla stessa Costituzione della Repubblica Italiana la quale, nella seconda parte dell’art. 133, attribuisce alle regioni poteri esclusivi e concorrenti (cit. art. 133, II comma: “la regione, sentite le popolazioni interessate, può con sue leggi istituire nel proprio territorio nuovi comuni”) a quelli dello stesso Parlamento.

 

Fonte normativa: Statale

 

Dopo l’istituzione delle regioni (nell’anno 1970), come enti giuridici operativi ed autonomi, un Decreto del Presidente della Repubblica (il D.P.R. n. 1 del 1972) ha trasferito alle Regioni le funzioni amministrative che prima erano prerogativa dello Stato, in materia di “circoscrizioni comunali, disciplinando le ulteriori potestà di questi nuovi enti territoriali, in materia di creazione di nuovi comuni. Nei decenni successivi una serie di normative, raccolte in testi e ordinamenti unici (la legge ordinaria n. 142/90, l’Ordinamento delle autonomie locali, e il decr. Legislativo n. 267 del 2000, il Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali), hanno specificato e regolato queste attribuzioni ed i requisiti dei nascenti comuni, per scorporo o smembramento, in particolare è stata disciplinata l’autonomia finanziaria e contabile, e la popolazione minima (non inferiore ai 10.000 abitanti).

 

Fonte normativa: Regionale

 

La Regione Lazio, già nel suo statuto (la legge statutaria regionale n.1 del 2004) ha previsto l’organo competente e la modalità di esercizio della potestà attribuita alla regione, attribuendo al Consiglio regionale (rif. L.R. n. 1/2004, art. 23, n.2 lett. b)  la funzione di “istituire nel proprio territorio nuovi comuni e modificare le loro circoscrizioni e denominazioni con legge, sentite le popolazioni interessate”.

Lo strumento per istituire un nuovo comune è una legge regionale, che viene approvata dal Consiglio regionale. Come previsto dallo statuto della Regione Lazio (rif. art. 37 nn.1, 3 e 4) l’iniziativa per “mettere in moto” l’attività legislativa è attribuita, tra gli altri organi, anche agli elettori della regione in numero non inferiore a 10.000. La proposta di legge, redatta in articoli ed accompagnata dalla necessaria sottoscrizione ed una relazione illustrativa, viene presentata al Presidente del Consiglio regionale e deve essere discussa e valutata dal Consiglio regionale entro sei mesi dalla sua presentazione.

Lo statuto regionale (rif. art. 60) specifica, inoltre, che l’iniziativa legislativa popolare è esercitata con le modalità previste dallo stesso atto statutario e stabilite dalla legge regionale. Il Consiglio regionale, per soddisfare l’obbligo costituzionale e legislativo di “sentire le popolazioni interessate” può deliberare (rif. art. 64) lo svolgimento di referendum consultivi delle popolazioni interessate, da indire con decreto del Presidente della Regione.

Altre normative regionali disciplinano (rif. art. 2 e 3 della L.R. n.30/1996, e L.R. n. 63/1980) la materia delle circoscrizioni comunali e delle dinamiche delle partecipazioni popolari, imponendo la reiterazione di una tornata referendaria prima del decorso di cinque anni dalla precedente, previa acquisizione del parere non vincolante della commissione regionale per la toponomastica ed a condizione che il progetto di comune in oggetto dimostri di avere i mezzi finanziari sufficienti ad assicurare i pubblici servizi e il pareggio del suo bilancio.

 

Procedimento legislativo e referendario

 

L’iter di una proposta di legge, per lo scorporo di una entità comunale nuova da una originaria più ampia, segue i passaggi e gli adempimenti previsti dalla L.R. n. 19/1980 e 63/1980, e procede con:

  • presentazione, da parte di almeno 5 elettori promotori della iniziativa, di una proposta scritta all’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, contenente la proposta accompagnate da una relazione che ne illustri le finalità (art. 2, 3, 5 e 6 della R. 63/1980), di ciò viene redatto verbale e data comunicazione al Consiglio regionale.
  • Successivamente i promotori dell’iniziativa sottopongono alla segreteria del comune, per la numerazione, vidimazione e bollatura, i fogli sui i quali viene riportato il testo della proposta di legge, e sui quali verranno raccolte le 10.000 firme di elettori regionali necessarie.
  • Le firme raccolte verranno autenticate da un notaio, da un cancelliere o da un segretario comunale e dovranno essere depositate, da parte dei promotori, entro 6 mesi dal deposito della proposta iniziale presso la segreteria del Consiglio regionale.
  • La segreteria del consiglio provvede alla verifica della regolarità della documentazione depositata e, in caso di positivo e completo adempimento, fa partecipare i promotori ad una riunione della commissione consiliare competente, per la presentazione della loro proposta e relazioni pertinenti.
  • Il Consiglio regionale, prima di procedere all’approvazione di proposte di legge, delibera che sia indetto referendum consultivo delle popolazioni interessate. Il Presidente del Consiglio regionale comunica immediatamente al Presidente della Giunta la deliberazione del Consiglio; il Presidente della Giunta regionale emana un decreto, in cui è riportato integralmente il testo della proposta di legge sottoposta a referendum consultivo, e fissata la data di convocazione degli elettori in una domenica compresa tra il sessantesimo ed il centoventesimo giorno successivo alla emanazione del decreto stesso.
  • Dopo la pubblicazione entro 10 gg., sul Bollettino Ufficiale della Regione, del decreto di indizione del referendum consultivo, questo è notificato al Commissario del Governo, al presidente della Corte d’appello di Roma, al presidente della commissione mandamentale interessata, nonché al sindaco del comune interessato. Il sindaco interessato provvede a dare notizia agli elettori, dell’indizione del referendum consultivo, mediante appositi manifesti affissi quarantacinque giorni prima della data fissata per la votazione, indicando il giorno ed il luogo di convocazione e riportando per esteso il testo della proposta di legge oggetto del referendum.
  • Presso il tribunale il tribunale di Roma viene costituito, entro il ventesimo giorno antecedente a quello fissato per la votazione, l’ufficio centrale circoscrizionale per il referendum.
  • Nel giorno prefissato la votazione per il referendum consultivo si svolge a suffragio universale con voto diretto, libero e segreto, e con operazioni di voto che hanno inizio alle ore otto della domenica fissata nel decreto d’indizione del referendum e terminano alle ore ventuno dello stesso giorno.
  • L’ufficio di cui al comma precedente, appena pervenuti i verbali di scrutinio e i relativi allegati dagli uffici elettorali del comune, procede, in pubblica adunanza, alla verifica degli effettivi partecipanti alla prova referendaria, che devono essere la maggioranza degli aventi diritto; successivamente procede alla somma dei voti validi favorevoli e dei voti contrari al quesito, ed alla conseguente proclamazione dei risultati del referendum.
  • Delle operazioni dell’ufficio centrale circoscrizionale per il referendum è redatto verbale in più copie, depositate presso la cancelleria del tribunale, e trasmesse al Presidente del Consiglio regionale, al Presidente della Giunta regionale ed al Commissario del Governo.
  • Il Presidente della Giunta regionale, dispone la pubblicazione dei risultati del referendum consultivo nel Bollettino Ufficiale della Regione. Il Consiglio regionale delibera relativamente alla proposta di legge sottoposta a referendum entro sessanta giorni dalla pubblicazione nel Bollettino Ufficiale dei risultati del referendum stesso.

 

Popolazione interessata

 

Sulla base del dettato costituzionale, dello statuto regionale delle leggi regionali, come sopra indicate, disciplinanti la consulta referendaria, necessaria per riscontrare la volontà delle popolazioni interessate, vi sono molte interpretazioni giurisprudenziali del Giudice di legittimità costituzionale (cit. sent. della Corte Costituzionale n.94/2000, sent C.C. n.47/2003, sent. C.C. n.  171/2014) che portano a valutare come possibile l’evitare di far partecipare nella consultazione referendaria dell’intera popolazione del Comune di Roma, e coinvolgendo solo la popolazione direttamente interessata della territorio coinvolto nella proposta di legge costitutiva del nuovo comune. Il referendum, secondo la giurisprudenza di legittimità citata, sarà destinato a raccogliere le indicazioni di coloro che sono direttamente partecipi della correzione morfologica e territoriale proposta.

Le popolazioni coinvolte, secondo queste interpretazioni giurisprudenziali, sono quelle con un interesse qualificato per intervenire in procedimenti di variazione che riguardano parti del territorio rispetto al quale esse abbiano un diretto collegamento.

la sentenza della Corte Costituzionale n. 334/2004 ha, inoltre, stabilito che l’espressione “popolazioni della Provincia o delle Province interessate e del Comune o dei Comuni interessati” utilizzata nel nuovo testo dell’art. 132, 2° comma, Cost. inequivocabilmente si riferisce soltanto “ai cittadini degli enti locali direttamente coinvolti nel distacco o aggregazione”.

Le “ipotesi particolari ed eccezionali” di un coinvolgimento così parziale, di cittadini di un territorio, va basata su “una valutazione di elementi di fatto definiti dal legislatore regionale, così che se ne possa apprezzare la ragionevolezza”, e comunque la loro esistenza deve essere verificata in concreto dall’organo regionale che delibera di far luogo al referendum, con decisione motivata suscettibile di essere controllata in sede giurisdizionale. Un primo criterio discriminante sarà quello di verificare se il comune proposto – in proporzione al territorio ed alla popolazione – possa contare su una autonomia di personale, beni, strumenti operativi e risorse finanziarie adeguati, con ciò recependo alcuni dei principali criteri utilizzati nella precedente prassi amministrativa.

Pertanto, è possibile ricavare, dalla giurisprudenza Costituzionale citata, il principio generale per cui sono popolazioni interessate quelle che risiedono nel territorio direttamente oggetto di variazione, quindi quelle collocate all’interno della novità territoriale. In breve, il giudice costituzionale esplicita un principio di portata generale che trova puntuale espressione negli artt. 132 e 133 Cost. e che già in precedenza aveva individuato, ossia il principio di autodeterminazione delle popolazioni locali per quel che riguarda il loro assetto istituzionale.

Inoltre, la valutazione dell’autorità regionale dovrà tenere conto (sempre secondo la giurisprudenza di legittimità citata) della connotazione globale del gruppo sociale, oggetto del distacco, delle varie componenti territoriali, gli usi, i costumi ed abitudini, il substrato storico, le peculiarità folcloristiche, le abitudini religiose, al fine di verificare che la sovrapposizione del nuovo ente istituzionale, non sia che un mero riconoscimento di una realtà già di fatto esistente.

I confini del nuovo comune metropolitano

 

La relazione storico-culturale

Questa che segue, è una sintesi del documento propedeutico alla Proposta di Legge per l’istituzione del Comune autonomo di Ostia.

 

Ostia Lido e Ostia Antica (antica Ostium e Gregoriopoli) condividono la medesima identità storica e sono sorte conseguenzialmente l’una all’altra nel corso di tre millenni.

 

La storia dell’impero romano e delle religioni monoteiste, della Chiesa di Roma e d’Europa si incrocia fatalmente in questa antichissima città.

 

Secondo le controverse fonti storiche che hanno dato vita e alimentato la leggenda, Ostium fu fondata da Anco Marzio, quarto re di Roma, nel sesto secolo avanti Cristo, come castrum difensivo della foce del Tevere e avamposto nella guerra contro gli etruschi che già precedentemente utilizzavano le saline ostiensi.

 

Una origine mitologica in quanto non confermata dal rinvenimento di evidenze archeologiche risalenti all’epoca, oltre che smentita da studi recenti di archeologi e ricercatori, che attribuiscono al III secolo avanti Cristo, la datazione dei ritrovamenti che attestano la presenza di una flotta impiegata nella seconda guerra punica, mentre alla prima metà del I secolo avanti Cristo, l’esistenza di un porto fluviale, i cui manufatti costituiti da residui di molo e di un pontile sono stati rinvenuti nel 2010 dalla Sovrintendenza archeologica di Roma e Ostia Antica.

 

Successivamente eretta prima colonia extraurbicaria di Roma (49 a.C.), Ostium crebbe e si sviluppò progressivamente ma soprattutto in conseguenza della realizzazione dei primi porti imperiali di Claudio e Traiano (I e II sec. d.C).

 

Come scrisse Dionigi di Alicarnasso ne “Antichità romane”, Ostium, costituì in sintesi per la Roma imperiale una colonia fedele e alleata con la quale produrre e condividere ricchezza economica e strategica in quanto sia snodo di transito che di comunicazione via mare e via terra, che per vocazione commerciale, marinaresca e militare.

 

Oltre ad essere stata annoverata prima diocesi suburbicaria di Roma, Ostium viveva un’epoca d’oro che si concluse contestualmente insieme all’impero a cavallo tra l’ottavo e il nono secolo.

 

In seguito alle incursioni saracene dopo quelle barbariche e al costante, strategico e progressivo abbandono delle vie di comunicazione da e verso Roma, comprese la Portuense, via Severiana, che dal porto di Traiano giungeva a Gaeta, e l’Aurelia, isolarono e ridussero a poche centinaia di persone i residenti di Ostium che durante il pontificato di Gregorio IV (dal 828 al 844) furono invitati a trasferirsi a Gregoriopoli, attuale borgo rinascimentale di Ostia Antica, che nasce in origine come presidio realizzato alla foce del Tevere per difendere Roma dagli assalti via mare.

 

Una sede identitaria per tutti noi oltre che per la civiltà europea e occidentale che nel tempo si sviluppò fino a ospitare il castello di Giulio II, Gregoriopoli cominciò ad allargarsi anche al di fuori delle mura.

 

Il momento topico fu un evento naturale disastroso, un’alluvione, che nel 1557 deviò il corso del Tevere, provocando l’allontanamento di quattro chilometri a Nord-Ovest dal castello di Giulio II che dal 1483 fungeva anche da dogana e da allora perse la sua funzione.

La linea di costa, dopo essere periodicamente avanzata e indietreggiata in uno spazio di alcuni chilometri rispetto all’attuale, cominciò nel tempo a regredire e l’agricoltura, l’allevamento, la pesca, ma soprattutto la protezione della Chiesa di Roma, costituirono per i residenti fonte di ritrovato o nuovo benessere.

 

Un benessere e una crescita che per quasi ottocento anni furono periodicamente minacciati e messi a repentaglio dalle invasioni barbariche e dalle incursioni dei pirati saraceni, ma che oltre a non conoscere crisi definitive, ripresero a correre a seguito dell’istituzione di Roma capitale del Regno d’Italia (1870) e dalle conseguenti opere pubbliche volute dal re e dal capo del governo di allora, Agostino Depretis, che decise di affidare la bonifica dell’agro romano ad una cooperativa di ravennati da cui conseguì una progressiva urbanizzazione spontanea della costa.

 

Una costa che tolta alla Chiesa, venne inglobata all’interno del territorio e delle competenze proprie della nuova amministrazione comunale capitolina.

 

La prima urbanizzazione spontanea della costa ostiense avvenne lungo il vecchio canale neroniano (attuale Canale dei Pescatori), che prima era stato anticamente usato dagli etruschi per alimentare le saline poi conquistate dai romani, dove a pochi metri dalla riva del Tirreno nacque e nel tempo si sviluppò l’attuale borghetto dei pescatori (1933), e durante la bonifica, utilizzato per prosciugare gli stagni malarici.

 

Mussolini, intento a riattualizzare il mito di Roma per usarlo propagandisticamente, volle riattribuire alla capitale del fascismo il precedente e da secoli ormai perduto primato di potersi affacciare geograficamente sul “Mare Nostrum”, dando luogo, con l’ausilio dei migliori architetti dell’epoca, alla città di Ostia Lido, la cui nascita, datata ufficialmente 1933 chiude il cerchio dopo cinquant’anni dalla bonifica.

 

Vera e propria opera titanica che iniziata nel 1884 e conclusa due anni dopo, la bonifica ravennate fece sì che gran parte dei lavoratori impiegati, alcuni ricongiunti alle famiglie e altri aggiunti ex novo per fronteggiare il bisogno di manodopera, rimasero a vivere sul litorale, dislocandosi sia nell’entroterra che sulla costa.

 

Alcune famiglie rimasero stabilmente ad Ostia Antica e altri andarono sulla costa chi in cerca di opportunità e chi di lavoro in ambito di commercio soprattutto di pesca.

 

A partire dagli anni successivi, le giovani donne presenti in gran numero ad Ostia Antica divennero ambite e i successivi matrimoni diedero i natali ad Ostia Antica e sulla costa sia ai figli della seconda generazione dei bonificatori, che ai lontanissimi eredi di coloro che nella transizione epocale avvenuta secoli prima si erano rifugiati e stabiliti da Ostium in rovina a Gregoriopoli.

 

La “terza Roma” voluta da Mussolini per consolidare il suo e il potere simbolico di Roma (ri)nasce da dove si era conclusa, dalle vie di comunicazione, a seguito dell’entrata in funzione del treno Roma-Ostia (1924) e della realizzazione della via del Mare (1928) la prima autostrada illuminata e gratuita d’Italia.

Ostia era moralmente tornata ai fasti dell’impero romano e il suo sviluppo ulteriore sembrava ormai conseguente quando arrivò la guerra a impedirne la definitiva realizzazione.

 

Il 12 Dicembre 1943, la distruzione da parte dei tedeschi in ritirata dello stabilimento Roma, realizzato da Giovan Battista Milani (1924), rappresentò la fine di un’epoca, manifestata ahi noi da quello che fu l’abbattimento materiale ma anche spirituale di quel simbolo identitario per la città e concreto per gli storici della massima espressione artistica e architettonica derivante dalla visione di città giardino che avevano avuto gli architetti nel disegnarla e il governo nel realizzarla, seppure soltanto parzialmente.

 

Infatti, nel dopoguerra, la sua matrice “fascista” la condusse all’oblio al pari di tutte le altre città, realizzazioni e progetti del regime che l’Italia doveva e voleva dimenticare.

 

Un oblio, un destino che fatalmente simile all’epopea di Ostium, proseguì negativo fino alle Olimpiadi di Roma 1960, quando venne realizzata la parte della via Cristoforo Colombo che fino ad allora era rimasta incompiuta dall’Eur al mare e soprattutto l’aeroporto internazionale di Fiumicino che favorirono nuovo sviluppo. E Ostia tornò alla ribalta delle cronache anche mondane.

 

Negli anni del boom economico, le nuove acquisite opportunità sul litorale facevano crescere la città anche urbanisticamente, ma i servizi pubblici erano pochi se non quasi ovunque scarsi, a fronte del dilagare dell’abusivismo edilizio spontaneo o organizzato, oltre che dalle vere e proprie deportazioni di romani indigenti che privi di alloggi, vennero fisicamente inviati dal governo sul litorale.

Una situazione che proseguì anche negli anni successivi al 1960.

 

E intanto che le nuove povertà di molti e il degrado aumentavano di pari passi con la qualità della vita di altri più fortunati, Ostia torna al centro delle cronache non più mondane ma nere a seguito dell’omicidio di Pier Paolo Pasolini.

 

Era il 1975. Nel 1980 entrano in vigore le circoscrizioni che suddividono Roma in venti mini enti locali con l’intento di renderla più “gestibile e governabile”.

 

Furono anni difficili per Ostia che sono stati documentati e raccontati in pellicola dal regista Claudio Caligari, autore nel 1983 del film Amore Tossico: uno spaccato realistico/documentaristico di un’epoca di transizione vissuta dal nostro Paese che senz’altro sarebbe stato apprezzato anche dal compianto poeta bolognese.

Nel 1989 si organizza il primo referendum autonomista che però vede uscire sconfitti i promotori e nel 1994 Fiumicino diventa comune autonomo.

 

Nel 1999 si tiene un secondo referendum autonomista che non raggiunse il quorum necessario (50% + 1) e decretò una incolmabile spaccatura tra quartieri, dividendo Ostia e Ostia Antica in favorevoli e tutto l’entroterra in astensionisti o comunque contrari.

 

Nel 2004, sant’Agostino viene nominato dalla santa sede patrono di Ostia, mentre tra il 2001 e il 2013 l’istituzione dei municipi e dell’Area metropolitana diviene attuativa, ancora una volta con l’intento di rendere Roma più “gestibile e governabile”.

 

Nel 2015 il decimo municipio subisce l’onta del commissariamento per “infiltrazioni mafiose ” e nello stesso anno, si compone il primo comitato promotore per Ostia comune che dopo la pandemia si rifonda e riprende in mano il progetto autonomista.

 

Un progetto civico e non politico o partitico, avente come unica e vincolante ragion d’essere e agire, la volontà di riunire i residenti di Ostia e Ostia Antica in un unico comune, composto da due realtà identitarie e geografiche non distinte né slegate dalla storia, che auspicabilmente unite da amministrazione pubblica, volontà e speranze comuni al fine di conseguire e produrre reali benessere e sviluppo, potranno finalmente crescere e affermarsi tra le città turistiche e balneari del Mediterraneo, il “Mare Nostrum”: nostra antica origine e nostro nuovo presente e futuro!

 

Fonte e bibliografia della ricerca: “Ostium e Portus dalle origini antiche all’età moderna”, saggio di Stefano Lesti, prefazione Gianni Maritati, edito dal I.M.F.O. nel 2019.

La relazione demografica

Questa che segue è una sintesi, del documento propedeutico alla presentazione della Proposta di Legge per l’istituzione del comune autonomo di Ostia.

 

Nella relazione di base, sono stati analizzati i principali indici demografici: l’indice di vecchiaia, l’indice di dipendenza, gli anziani per bambino, il tasso di natalità, il tasso di mortalità, l’indice di ricambio, l’indice di struttura, il tasso di fecondità totale e tutta una serie d’informazioni (Tasso Neet e indici IDS) necessarie a fornire un quadro generale inerente la demografia del nostro territorio.

 

Al 31.12. 2019 la dimensione demografica media dei municipi romani è di circa 190 mila abitanti, il X municipio con 231.220 residenti è il 4° Municipio piu’ popoloso di Roma dopo il VII Appio-Latino/Tuscolana/Cinecittà (305.003), il VI Roma delle Torri (256.878) ed il V Prenestino/Centocelle (243.607).

 

Con lo sviluppo degli ultimi toponimi, Il Comune di Ostia (Lido di Ostia, Ostia Antica, Infernetto sud – Canale della Lingua) con i suoi 104.000 residenti, diventerebbe il primo comune dell’area metropolitana romana ed il terzo del Lazio dopo il Comune di Roma e quello di Latina che conta 125.985 residenti.

 

Proponiamo alcune evidenze demografiche delle 3 macro-zone del Comune:

Zona Urbanistica 13F di Ostia nord

  • Area: 5,7 Kmq
  • Densità abitativa: 7.549 Ab. /Kmq
  • Residenti (dicembre 2019): 43.291 unità
  • Variazione residenti (2001 – 2019): -9,9%
  • Età media dei residenti: 46,5 anni
  • Giovani NEET: 13,8% popolazione 15-29

Zona Urbanistica 13g di Ostia sud

  • Area: 4,4 Kmq
  • Densità abitativa: 8.303 Ab. /Kmq
  • Popolazione: 36.413
  • Residenti (dicembre 2019): 36.413 unità
  • Variazione residenti (2001 – 2019): -10,2%
  • Età media dei residenti: 47 anni
  • Giovani NEET: 9,6% popolazione 15-29

Zona urbanistica 13e Ostia Antica

  • Area: 22,51 Kmq
  • Densità abitativa: 764 Ab. / Kmq
  • Residenti (dicembre 2019): 17.207 unità
  • Variazione residenti (2001 – 2019): 68,9%
  • Età media dei residenti: 41,7 anni
  • Giovani NEET: 9,4% popolazione 15-29

 

Il Tasso NEET (Not in Education, Employment or Training) è un indicatore atto ad individuare la quota di popolazione di età compresa tra i 15 e i 29 anni che non è né occupata né inserita in un percorso di istruzione o di formazione.  L’elevata percentuale di questo indicatore e l’indice di Disagio Sociale puntualmente espresso nella relazione socio-economica, evidenziano l’urgenza di un cambiamento radicale nella programmazione e nello sviluppo della nostra città; non sono piu’ derogabili ne posticipabili azioni di contenimento di tali fenomeni.

 

Dal punto di vista tecnico, la nascita del comune di Ostia oltre a comportare una minima variazione demografica per il comune di Roma con i suoi 104.000 abitanti non sarebbe chiaramente sotto la soglia dei 10.000 così come previsto dall’art. 15 del T.U. Enti Locali D.L. 11.267/2000.

  • T.U.E.L. Articolo 15 Modifiche territoriali fusione ed istituzione di comuni: 1. A norma degli articoli 117 e 133 della Costituzione, le regioni possono modificare le circoscrizioni territoriali dei comuni sentite le popolazioni interessate, nelle forme previste dalla legge regionale. Salvo i casi di fusione tra piu’ comuni, non possono essere istituiti nuovi comuni con popolazione inferiore ai 10.000 abitanti o la cui costituzione comporti, come conseguenza, che altri comuni scendano sotto tale limite.

 

Le fonti piu’ utilizzate per il nostro studio sulla tematica oltre a notizie mezzo stampa, sono state: Archivio Anagrafe del Comune di Roma, mapparoma.info, istat.it, urbanindex.it ed annuari dell’ufficio di statistica di Roma Capitale sulla popolazione. L’elaborazione del testo è suscettibile di variazioni, in funzione di aggiornamenti periodici.

La relazione socio-economica

Questa che segue, è una sintesi del documento propedeutico alla Proposta di Legge per l’istituzione del comune autonomo di Ostia.

Per la stesura di questo documento sono stati analizzati i principali studi di settore e archivi statistici, nello specifico: il portale del MEF e dei Beni Culturali, openpolis.it, Istat.it ed annuari dell’Ufficio di Statistica di Roma Capitale e della Città Metropolitana.

 

L’indice di Disagio Sociale (IDS) serve a contestualizzare la situazione socio – economica di un territorio per valutarne l’effettivo stato di salute della popolazione. I rapporti statistici sullo specifico indice, registrano una situazione allarmante anche ad Ostia, con valori nella zona nord paritetici alla periferia est di Roma.

 

IDS generale:

  • Ostia nord: 4,33 (la più alta con Tufello, Giardinetti, Borghesiana, Appia antica sud)
  • Ostia sud: 0,72
  • Ostia antica: 0,56

 

La situazione non migliora analizzando la percentuale di famiglie con potenziale disagio economico, anche qui è sempre la zona di Ostia nord a rilevare delle importanti criticità posizionandosi al 3,4% contro una media romana del 2,1%.

 

Come è possibile?

Ostia ha una sua caratterizzazione distintiva, vanta un patrimonio storico-culturale tra i più grandi Europa, il lungomare piu’ esteso d’Italia ed una tenuta verde straordinariamente ricca di insediamenti di epoca romana che, la rendono unica anche in relazione a quasi tutti i comuni nazionali.

Tanta ricchezza però non riesce a generare valore ed energie per il territorio e la cittadinanza, un enorme potenziale resta inespresso da anni.

 

Uno studio dell’ Ass. #MAPPAROMA (Le mappe della disuguaglianza)  sul tasso NEET (Not in Education, Employment or Training), inerente l’esclusione sociale nei quartieri di Roma, evidenzia una stato di criticità importante nella zona di Ostia Nord con il 14 % di giovani tra i 19 ed i 25 anni che non studiano, non fanno formazione e non sono nel mercato del lavoro. Ostia e le altre zone romane, dove sono localizzati alcuni tra i più grandi nuclei di case popolari, evidenziano anche un preoccupante legame tra forme abitative, esclusione sociale dei giovani e rischio di cadere nelle reti criminali.

 

Dalla relazione al rendiconto territoriale di Roma Capitale, si evince che nel Municipio dove insiste il futuro Comune di Ostia, il numero di domande presentate dall’utente, per usufruire dei servizi relativi al disagio sociale ed emarginazione è in preoccupante ascesa, 1.850 nel 2017 e 2.800 nel 2019.

 

Un importante termine di paragone lo forniscono i dati noti relativi all’Indice di Disagio Sociale (IDS) stimato nei 121 Comuni dell’Area Metropolitana, dove Fiumicino   e Pomezia città’ vicine a Roma e sostanzialmente unite territorialmente ad Ostia generano risultati statistici sicuramente apprezzabili:

  • IDS Fiumicino: -2,87
  • IDS Pomezia: -3,16
  • IDS Ladispoli: -0,57
  • IDS Guidonia M. -1,66
  • IDS Monterotondo -2,97
  • IDS Frascati -2,48.

 

Ebbene è da qui che deve ripartire il nostro impegno autonomista, e’ obbligatorio creare ed organizzare le necessarie condizioni affinchè  Ostia possa generare una piena inclusione sociale.

 

Dati di natura economica

Reddito imponibile medio individuale dichiarato da residenti a Roma nel 2018: 26.148,09 €

Reddito imponibile medio individuale Municipio X nel 2018: 23.031,52 €

Totale contribuenti Comune di Roma: 1.848.498. (Riferimento anno 2020: 1.947.906)

Numero contribuenti Municipio X: 145.013 di cui 16.337 stranieri

  • Ipotesi numero di contribuenti Comune di Ostia: 64.965 (104.000 residenti)
  • Ipotesi valore addizionale all’IRPEF per il Comune di Ostia: 12.250.000 €/anno

 

La dinamica delle imprese

 Unità locali registrate Municipio X: 19.735 (media municipi Roma Capitale: 28.086)

Unità locali attive Municipio X: 14.860 (media municipi Roma Capitale: 18.267)

Ipotesi numero di unità attualmente attive nel territorio del Comune di Ostia: 6.657.

 

I flussi turistici

Il parco archeologico di Ostia Antica (dati del Ministero della Cultura) ha fatto registrare 334 mila visitatori nel 2018 in calo fino a 322 mila nel 2019, ben 400.000 in meno di Villa Adriana e Villa d’Este, 1/12 dei visitatori del parco archeologico di Pompei.

Nel 2019, l’Istat certifica tra i primi cinquanta comuni italiani per numero di presenze negli esercizi ricettivi diversi comuni costieri: Rimini 7,5 milioni di presenze, Jesolo 5,4 milioni, Cervia, Lignano e Riccione si attestato ciascuno intorno ai 3,5 milioni.

Ostia risponde con circa 400 camere da letto (strutture alberghiere) e con un turismo locale giornaliero caratteristico dei fine settimana estivi.

Nei comuni limitrofi troviamo ancora una volta dati sostanzialmente diversi da quelli di Ostia, oltre 30 e costantemente in crescita il numero delle strutture ricettive nel Comune di Fiumicino e diciotto nel Comune di Pomezia, segno che Ostia continua anno dopo anno il suo lento declino verso una condizione di sub-periferia romana, lasciando spazio ad altri nel campo della ricettività alberghiera, delle fiere e dei meeting.

 

Conclusioni

Amministrare la nostra fiscalità, i proventi dello Stato, della Regione ed organizzare “stakeholder” che sappiano cogliere le opportunità Europee per l’inclusione sociale, le smartcity ed il rischio idrogeologico, servirà ad invertire dati e statistiche innescando da subito i processi necessari per un sano sviluppo della città.

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Le fonti piu’ utilizzate per il nostro studio sulla tematica oltre a notizie mezzo stampa, sono state: finanze.gov.it, mapparoma.info, openpolis.it, istat.it, beniculturali.it, Il rapporto Caritas sulla povertà a Roma 2020- L’elaborazione del testo è suscettibile di variazioni, in funzione di aggiornamenti periodici.

___________ Gli asili nido

Gli Asili Nido rappresentano uno dei servizi piu’ importanti per le politiche di supporto alle famiglie, è quindi un obiettivo sociale che deve esser considerato prioritario.

 

E’ la Legge Regionale del 16 Giugno 1980, n. 59 che ci fornisce una definizione puntuale del servizio, estratto dall’ Art. 1: “L’asilo nido e’ un servizio socio-educativo d’interesse pubblico che, nel quadro della politica generale educativa e formativa della prima infanzia e socio sanitaria dell’ente locale, accoglie i bambini fino a 3 anni d’età, concorrendo efficacemente con le famiglie alla loro educazione e formazione. Non puo’ costituire causa d’esclusione alcuna minorazione psico-fisica del bambino…”

 

Per quanto concerne la popolazione iscritta in anagrafe con età inferiore a tre anni nel periodo 2011-2019, nel Municipio X abbiamo avuto un calo demografico del 32,6%, infatti siamo passati da 7.138 bambini nel 2011 a 4.848 del 2019, contro una media romana del meno 20,8%.

 

Il Municipio X ed il Municipio I sono primi in questa speciale graduatoria, è probabile pero’ che le cause siano diverse. Nel Municipio I riteniamo possa incidere l’eta’ media dei residenti che con 48 anni è la più alta tra i 15 municipi di Roma, mentre nel Municipio X con un’età media di 44,2 (sotto la media romana di 45,6) è probabilmente il contesto socio – economico ad avere una certa incidenza.

 

Il complesso delle 838 strutture educative presenti nel territorio di Roma Capitale è costituito per il 29,2% da strutture educative comunali a gestione diretta, il 22,8% da strutture educative private a gestione comunale indiretta e per il 48,0% da strutture educative private autorizzate.

 

Per il Municipio X dove insiste il territorio del futuro comune di Ostia abbiamo:

 

  • Asili nido Comunali a gestione diretta: 12
  • Sezioni Ponte Comunali: 2
  • Asili Nido in Convenzione: 42
  • Spazi Be.Bi. in convenzione: 2

 

Nell’anno educativo 2019-2020, rapportando la capienza massima delle strutture (escluse quelle private autorizzate) e la popolazione residente di età inferiore ai 3 anni, la maggiore offerta è presente nel municipio X con 46 posti per 100 abitanti.

 

Le strutture comunali a gestione diretta

 

Gli Asili Nido

 

Sono 4 le strutture presenti nel territorio del Comune di Ostia, 12 in totale nel Municipio X per 725 posti con 707 iscritti, di cui 106 stranieri e 17 diversamente abili.

 

Sono strutture educative comunali gestite direttamente da Roma Capitale, sono destinate a bambini con età 3-36 mesi appartenenti a nuclei familiari con almeno un genitore/tutore/affidatario residente nel territorio di Roma Capitale (Si parla invece di Micronidi per definire strutture educative come gli asili nido ma con una con capienza massima di 28 bambini).

 

Per quanto concerne le disponibilità di posti negli Asili Nido Comunali in rapporto alla popolazione iscritta in anagrafe con età inferiore a 3 anni (Anno 2019), possiamo dedurre:

 

Comune di Roma

  • Popolazione iscritta in anagrafe età inferiore a 3 anni: 61.089
  • Capienza totale Asili Nido Comunali: 13.081
  • Rapporto posti/anagrafe Roma: 1 posto ogni 4,67 bambini

 

X Municipio perimetro attuale

  • Popolazione iscritta in anagrafe età inferiore a 3 anni: 4.848
  • Capienza totale Asili Nido Comunali: 725
  • Rapporto posti/anagrafe:1 posto ogni 6,68 bambini

 

Ipotesi Comune di Ostia

  • Capienza totale Asili Nido Comunali: 260
  • Ipotesi popolazione iscritta in anagrafe con eta’ inferiore a tre anni: 2.172.
  • Rapporto posti/anagrafe: 1 posto ogni 8,35 bambini

 

Per gli Asili Nido Comunali presenti nel territorio del Comune di Ostia si avverte una potenziale criticità nel rapporto posti / bambino rispetto ad un quadro generale del Comune di Roma e dell’attuale X Municipio.

 

E’ doveroso però riportare che dalla Relazione al Rendiconto Territoriale per il Municipio X (anno 2019) si evince che il numero di domande di nuova iscrizione presentate per Nidi Comunali, strutture Convenzionate e Sezioni Ponte sono state 1535 per un totale di 2.149 posti disponibili.

 

Le Sezioni Ponte.

Una struttura nel territorio del futuro Comune di Ostia e due in totale nel Municipio X per 40 posti con 39 iscritti di cui 1 straniero.

 

Le strutture private a gestione comunale indiretta

 

Per quanto concerne questa tipologia di strutture, malgrado l’importante calo demografico con 44 Asili il Municipio X è quello con piu’ strutture nel territorio romano.

 

Gli Asili Nido in convenzione.

 

Sono 42 quelli presenti nel Municipio X, sono strutture private che, avendo superato uno specifico percorso di accreditamento, sono convenzionate con Roma Capitale. Queste strutture offrono in totale per il X Municipio 1384 posti.

 

Numero bambini iscritti nei nidi convenzionati:

  • 261 dato nella Relazione Asili Nido a Roma Capitale per l’anno educativo 2019-2020
  • 311 dato nella Relazione al Rendiconto Territoriale 2019 di Roma Capitale.

 

Gli Asili nido in concessione: non presenti nel Municipio X.

Gli Asili nido in project financing*: non presenti nel Municipio X

Gli Asili nido aziendali: non presenti nel Municipio X.

 

I Servizi integrativi

 

Spazi Be. Bi. o Spazi Gioco: sono 2 gli spazi in convenzione presenti nel Municipio X per un totale di 82 posti, numero bambini iscritti: 59

 

Spazi Insieme: non presenti nel Municipio X.

Spazio lettura Biblioinfanzia: non presenti nel Municipio X.

 

*Project financing o finanza di progetto.

 

Nel comparto socio-educativo, oltre ad investimenti strategici nel breve, medio e lungo termine, il project financing o finanza di progetto è certamente una di quelle soluzioni che il Comune di Ostia potrà studiare ed attuare al fine di garantire nuove disponibilità di posti.

 

Realizzato nel 2012 tramite la partnership Pubblico-Privato, un Asilo nido di Fregene, oggi s’inserisce nella rete dei servizi pubblici all’infanzia del Comune di Fiumicino e può ospitare 60 bambini di età compresa tra i 3 ed i 36 mesi suddivisi in 3 sezioni. Il concessionario dell’asilo è tenuto ad attuare il Progetto Educativo in linea con gli indirizzi dell’Amministrazione Comunale, attraverso un piano di gestione che consentirà efficienza ed ottimizzazione delle risorse. Il valore complessivo d’investimento, a costo zero per l’Amministrazione in quanto completamente a carico della società consortile, è stato pari a 1.545.000,00 euro, comprensivi degli oneri intrinseci relativi alla fase di costruzione ed a quella di predisposizione della proposta. La durata della convenzione è fissata in 30 anni, al termine della quale la struttura entrerà in possesso del Comune.

 

Ad Aranova negli anni successivi il Comune di Fiumicino ha replicato l’esperienza della finanza di progetto per la costruzione di un nuovo asilo nido.

 

Queste esperienze sono positive per i Comuni, soprattutto di nuova istituzione, perché abbattono i costi del personale e non irrigidiscono il bilancio con costi fissi che possono essere più facilmente indirizzati in attività strategiche per la crescita e lo sviluppo del territorio non dovendo assumere personale scolastico che rimane dipendente delle società che gestiscono le strutture e che spesso sono leader mondiali del settore.

L’elaborazione del testo è suscettibile di variazioni, in funzione di aggiornamenti periodici.

 

­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­Le fonti piu’ utilizzate per il nostro studio sulla tematica oltre a notizie mezzo stampa, sono state: Relazione al rendiconto 2019 Strutture Territoriali di Roma Capitale, Roma Capitale MESIS (evoluzione del sistema informativo educativo-scolastico), romapaese.it, Gli asili nido a Roma Capitale, Anno educativo 2019-2020 – U.O. Statistica di Roma Capitale, la popolazione di Roma struttura e dinamica demografica Anno 2018 di Roma Capitale.

La gestione dei rifiuti

Questa che segue, è una sintesi del documento propedeutico alla Proposta di Legge per l’istituzione del Comune autonomo di Ostia.

 

Per la sua stesura sono stati analizzati i principali studi di settore e archivi statistici, nello specifico: il Rapporto rifiuti urbani ISPRA ediz. 2020 e 2021, l’Anagrafe del Comune di Roma dei rifiuti urbani, i portali MEF, ARERA, MASE e della Fondazione Openpolis per la sezione rifiuti urbani.

A fronte dei 7.904 Comuni Italiani del 2021 sono risultati operativi 656 impianti di gestione dei rifiuti urbani, nella Regione Lazio sono presenti i seguenti impianti:

 

o Compostaggio dei Rifiuti: 19 impianti operativi che trattano tra frazione umida, verde, fanghi ed altro.

 

o Trattamento integrato anaerobico/aerobico dei rifiuti: 1 impianto operativo che tratta Il Percolato la parte di rifiuti urbani e simili non compostata, il digestato ed altri rifiuti.

 

o Incenerimento dei rifiuti urbani: 1 impianto operativo che tratta rifiuti urbani e rifiuti derivanti dal trattamento degli stessi quali rifiuti combustibili, frazione secca e bioessiccato.

 

A decorrere dall’anno 2020 una novità importante, la Legge 205 del 2017, all’art.1, comma 527 ha sancito che il metodo tariffario da seguire nell’elaborazione del piano economico-finanziario della TARI (Tassa sui Rifiuti) è disciplina dell’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) con funzioni di regolazione e controllo.

Con la Delibera del 31 Ottobre 2019 n. 443/2019/R/rif, (art.1, punto 1.2) l’Autorità definisce il perimetro gestionale assoggettato al nuovo metodo tariffario al fine di renderlo uniforme su tutto il territorio nazionale.

Con la Delibera 03 agosto 2023 385/2023/R/rif, l’Autorità fornisce lo schema del contratto di servizio per la regolazione dei rapporti fra enti affidanti e gestori, con le misure per il mantenimento dell’equilibrio economico-finanziario, penali/ sanzioni, cessazione e subentro.

 

Occorre ricordare che la tassa sui rifiuti è il tributo destinato a finanziare i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti ed è dovuta da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte suscettibili di produrre i rifiuti medesimi.

Le tariffe della TARI sono determinate con deliberazione del consiglio comunale sulla base dei costi individuati e classificati nel piano finanziario, che viene predisposto dal gestore del servizio e approvato dallo stesso Consiglio comunale, in modo che sia assicurata la copertura integrale dei costi medesimi.

 

Nella nostra ricerca, abbiamo puntualmente analizzato i costi di gestione del servizio per gli anni 2020 e 2021, a livello nazionale (185,59 €/ab/anno per il 2020 e 194,47 €/ab/anno per il 2021), per la Regione Lazio, per il Comune di Roma e per i Comuni di Fiumicino, Guidonia Montecelio e Pomezia afferenti all’area metropolitana di Roma.

 

In relazione a quanto esaminato sia in termini di produzione (Kg/abitante/anno) che di costo (€/abitante/anno), si conferma un’ipotesi di spesa per il futuro Comune di Ostia di poco superiore ai 19 milioni di euro/anno.

Come previsto dal D.L. 248/2007 art. 33 bis, dal costo complessivo è sottratto il costo di gestione per le utenze scolastiche, rimborsato al comune direttamente dal Ministero della Pubblica Istruzione.

 

La sostenibilità economica, l’insieme delle strategie e metodologie volte al recupero dei materiali utili, l’incremento della raccolta differenziata, gli investimenti sostenibili anche tramite i fondi europei sulla smart city unitamente ad un maggiore controllo del territorio, garantiranno ai cittadini di Ostia un servizio finalmente virtuoso.

 

Per chi è interessato ad approfondire la tematica, consigliamo la lettura delle edizioni del Rapporto rifiuti urbani dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), in particolare per il trattamento biologico dei rifiuti organici, il trattamento meccanico biologico aerobico, l’incenerimento dei rifiuti urbani e lo smaltimento in discarica.

 

 

— (Relazione Gestione rifiuti Urbani Anno 2019)—

Per la sua stesura sono stati analizzati i principali studi di settore e archivi statistici, nello specifico: il Rapporto rifiuti urbani ISPRA ediz. 2020, il catasto dei rifiuti di ISPRA ambiente, il portale openpolis sezione rifiuti urbani, l’annuario sui Comuni Ricicloni di Legambiente, l’Anagrafe del Comune di Roma dei rifiuti urbani ed altri.

In Italia ci sono 7.904 Comuni e nel 2019 sono risultati operativi 656 impianti di gestione dei rifiuti urbani. Di questi 345 sono dedicati al trattamento della frazione organica della raccolta differenziata, 130 sono impianti per il trattamento meccanico o meccanico biologico dei rifiuti, 131 sono impianti di discarica a cui si aggiungono 37 impianti di incenerimento e 13 impianti industriali che effettuano il coincenerimento dei rifiuti urbani.

 

Per quanto concerne la zona del centro Italia, la composizione merceologica dei rifiuti urbani stimata da ISPRA (media periodo 2009 – 2019) è la seguente: frazione organica (umido + verde) 32,4%; carta 24,9%; plastica14,4%; metalli 2,7%; vetro 6,7%; legno 2,9%; altri 16%.

 

Riportiamo ora, alcuni dati di carattere generale della nostra Regione, del Comune di Roma e dei due comuni più grandi dell’area metropolitana romana, sulla produzione e costo procapite dei rifiuti urbani _Anno 2019.

 

Regione Lazio e riferimenti nazionali

 

  • Comuni esaminati: 214 su 378
  • Abitanti: 4.914.317 su 5.865.544 abitanti (83,78% del Totale)
  • Produzione procapite Rifiuti Urbani Kg/abitante/anno: 535,29
  • Costo totale €/abitante/anno: 221,30
  • Costo totale €/Cent/Kg: 41,34
  • Produzione totale rifiuti urbani Regione Lazio: 3.038,263 Tonnellate
  • Percentuali di raccolta differenziata dei rifiuti urbani Regione Lazio: 52,2 (anno 2018: 47.8)

 

Compostaggio dei Rifiuti: 19 impianti operativi che trattano tra frazione umida, verde, fanghi ed altro per un totale anno 2019 di 172.061 tonnellate di rifiuti.

 

Trattamento integrato anaerobico/aerobico dei rifiuti: 1 impianto operativo che tratta Il Percolato la parte di rifiuti urbani e simili non compostata, il digestato ed altri rifiuti, per 41.404 Tonnellate/anno.

 

Incenerimento dei rifiuti urbani: 1 impianto operativo che tratta rifiuti urbani e rifiuti derivanti dal trattamento degli stessi quali rifiuti combustibili, frazione secca e bioessiccato, per 340.524 tonnellate prodotte dalla regione stessa, mentre sono zero le tonnellate provenienti da altre regioni.

 

 

Per quanto concerne i valori nazionali di riferimento abbiamo un costo medio procapite per la gestione dei rifiuti urbani e assimilati di 175,79 €/abitante/anno, di cui 21,78 €/abitante/anno per lo spazzamento e lavaggio strade.

 

Comune di Roma

Il gestore del servizio è Ama S.p.A., società in house di Roma Capitale (100%), cui il servizio è stato riaffidato nel 2015 per 15 anni, con scadenza 2029 (DAC 52/2015).

 

  • Popolazione Istat: 2.837.332* per un costo totale di gestione di €/anno di 725.988.138

(per il portale openpolis.it: 2.972.800 abitanti per un costo totale di gestione €/anno è di 776.764.934.56)

 

  • Costi totali di gestione del servizio di igiene urbana (euro/abitante per anno): 255,87
    • di cui costi di spazzamento e lavaggio delle strade (euro/abitante per anno): 45,99

 

  • Costi totali di gestione del servizio di igiene urbana (eurocentesimi/kg): 41,57 (dato da consolidare)
  • Produzione totale rifiuti urbani: 1.746.296 Tonnellate/anno

 

  • Produzione procapite di rifiuti urbani Kg/abitante/anno: 615,5
  • Per l’Anagrafe Rifiuti del Comune di Roma (Anno 2019): 590,33

 

  • Percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani: 47 (nel 2018: 43,7)
  • Pressione fiscale procapite: vedi tematica di riferimento.

 

I costi di spazzamento e lavaggio delle strade a Roma sono di 45,99 euro/abitante/anno contro una media nazionale di 21,78 ed il risultato è sotto gli occhi di tutti.

 

Uno studio di openpolis sulla gestione dei rifiuti certifica come a Roma nel periodo 2017 – 2019 gli investimenti per la gestione dei rifiuti sono dimezzati.

 

Vediamo ora, i dati principali di due Comuni dell’area metropolitana romana riferiti al 2019 (Ispra e openpolis)

 

Comune di Fiumicino

 

  • Popolazione: 81.718 abitanti – per un costo totale di gestione di € 17.430.449/anno
  • Per il portale openpolis.it: 79.630 abitanti per un costo totale di gestione di € 16.307.356,74/anno

 

  • Costi totali di gestione del servizio di igiene urbana (euro/abitante x anno): 213,3
    • di cui costi di spazzamento e lavaggio delle strade (euro/abitante x anno): 16,1
  • Costi totali di gestione del servizio di igiene urbana (eurocentesimi/kg): 52,13

 

Comune di Guidonia Montecelio

 

  • Popolazione: 90.457 abitanti – per un costo totale di gestione di € 13.327.029/anno
  • Per il portale openpolis.it: 89.288 abitanti per un costo totale di gestione di € 14.302.935.68/anno

 

  • Costi totali di gestione del servizio di igiene urbana (euro/abitante x anno): 147,33
    • di cui costi di spazzamento e lavaggio delle strade (euro/abitante x anno): 11,15

 

  • Costi totali di gestione del servizio di igiene urbana (eurocentesimi/kg): 42,56

 

Ipotesi di costo per il Comune di Ostia

 

Da questa prima analisi (media della spesa dei comuni area metrop. e nazionale) possiamo determinare un’ipotesi di costo per la gestione dei rifiuti urbani €/anno per il Comune di Ostia (circa 104.000 abitanti) di circa 19 milioni di €uro/anno.

 

Qual è il Comune laziale piu’ virtuoso nel riciclaggio dei rifiuti?

 

Per dare una risposta a questa domanda, ci siamo rivolti a Legambiente con il suo annuario sui Comuni ricicloni ediz. 2021; nella Regione Lazio per i Comuni sopra i 15.000 abitanti il vincitore assoluto è il comune di Fonte Nuova in provincia di Roma con il 75 % di raccolta differenziata.

 

Per curiosità siamo andati a vedere quando e come è stato costituito il nuovo comune di Fonte Nuova.

 

Fonte Nuova è un comune italiano  della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio, costituitosi il 15 ottobre 2001 per effetto della L.R. n. 25/1999. L’istituzione del comune di Fonte Nuova è avvenuta mediante distacco della frazione di Tor Lupara di Mentana e Santa Lucia di Mentana dal comune di Mentana e della frazione di Tor Lupara di Guidonia Montecelio dal comune di Guidonia Montecelio, in provincia di Roma.

 

Dunque, il Comune di Fonte Nuova è stato costituito nel 2001 con Legge Regionale per distacco di alcune frazioni da Comuni preesistenti e nel campo del riciclaggio dei rifiuti urbani ha raggiunto livelli di eccellenza.

 

Conclusioni

 

Siamo convinti che sia possibile aumentare la capacità inerente la raccolta differenziata, garantire pulizia e decoro nelle nostre strade ed al contempo ridurre i costi diretti ed indiretti del servizio al cittadino.

 

L’elaborazione del testo è suscettibile di variazioni, in funzione di aggiornamenti periodici.

La pressione e la capacità fiscale

Questa che segue, è un’analisi generale della pressione fiscale sui cittadini e sulla capacità fiscale del Comune di Ostia.

 

Con l’istituzione del Comune di Ostia i cittadini Ostiensi saranno vessati dalle tasse per garantire i servizi minimi al cittadino?

 

La risposta è NO!

 

In Italia ci sono quasi 8.000 Comuni e normalmente Roma è fra le città dove si pagano le tasse piu’ alte, per quanto concerne l’addizionale comunale all’IRPEF addirittura i cittadini romani pagano un’aliquota unica al 0,9%.

 

I Comuni autonomi limitrofi al futuro Comune di Ostia applicano anch’essi un’aliquota unica ma dello 0,8%.

 

La situazione non cambia per la TARI (Tassa per la gestione dei Rifiuti) anche qui diversi studi disponibili sul WEB evidenziano come Roma sia di norma tra le città più care d’Italia.

 

L’indagine di “Cittadinanzattiva” ha interessato le tariffe rifiuti applicate in tutti i capoluoghi di provincia italiani nel 2020 ed ha preso come riferimento una famiglia tipo composta da 3 persone ed una casa di proprietà di 100 metri quadri; per quanto concerne la Regione Lazio, i cittadini romani nel 2020 hanno pagato in media 389 €/anno (+ 2,9% sul 2019) contro una media dei capoluoghi regionali di 331 €.

 

Alcune testate giornalistiche riportano studi di settore dove si evince che per la TARI la situazione non cambia nel settore della ristorazione, per bar e ristoranti di Roma non ci sono parti variabili, ma solo costi fissi.

 

Per un bar di 100 mq la tassa dovuta è pari a 3.362,75 a Milano il 49% in meno. Un ristoratore con un locale di 200 mq deve versare una tassa da 7.598,67 euro, circa il 30% in più di quelli di Firenze ed il 32% in più di quelli di Milano.

 

Non possiamo dire cosa farà il Comune di Ostia in merito alla pressione fiscale, crediamo sinceramente sia difficile far peggio di chi normalmente è primo o ai primissimi posti di questa “speciale” classifica.

 

Di una cosa siamo certi, potremo contare al 100% sulle entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa (Titolo I  Rendiconto Entrate), sui proventi dallo Stato, dalla Regione, dagli organismi comunitari, per far camminare la macchina amministrativa ed erogare i servizi necessari ai cittadini.

 

L’elaborazione del testo è suscettibile di variazioni, in funzione di aggiornamenti periodici.

 

­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­Le Fonti piu’ utilizzate per il nostro studio sulla tematica oltre a notizie mezzo stampa, sono state: Il portale del MEF, quifinanza.it, Gazzetta Ufficiale serie generale n. 36 del 12/02/2021, Suppl. ordinario n. 9, il portale openpolis.it, Osservatorio Cittadinanza Attiva, il Giornale dei Comuni (ANCITEL Digitale SpA), fanpage.it ed altri.

La gestione dell'illuminazione pubblica

Questa che segue, è una sintesi del documento propedeutico alla Proposta di Legge per l’istituzione del Comune autonomo di Ostia.

 

Per la gestione dell’illuminazione pubblica il futuro Comune di Ostia non beneficiando del controllo azionario di Acea avrà condizioni peggiorative?

 

La risposta è NO!

 

Acea S.p.A. (Azienda Comunale Energia e Ambiente) è una società multiservizi attiva in Italia nella gestione e nello sviluppo di reti e servizi nei settori idrico, energetico e ambientale. Il capitale dell’azienda è ripartito in un misto pubblico-privato con Roma Capitale socio di maggioranza al 51%.

 

Il servizio d’Illuminazione Pubblica di Roma (199.783 punti luce) è affidato in esclusiva ad Acea S.p.A. fino al 31 Dicembre 2027 con concessione d’uso gratuito dei beni demaniali,

 

A Maggio 2018, l’Osservatorio CPI (Conti Pubblici Italiani – Università Cattolica) in uno studio sui costi dell’illuminazione pubblica in Italia certifica che la spesa complessiva per illuminazione pubblica è di 1,7 miliardi, nel 2016 il costo medio procapite per l’illuminazione pubblica nei Comuni Italiani è stato di 28,7 € anno.

 

L’efficientamento energetico e le nuove condizioni di mercato stanno nel tempo riducendo il costo medio procapite sotto i 20 € anno.

 

E’ bene precisare che oggi esiste per gli enti pubblici la Convezione dello Stato denominata CONSIP-LUCE che, garantisce ai Comuni italiani le migliori tariffe di mercato, complete dei servizi di voltura, conduzione, manutenzione (ordinaria e straordinaria) e aggiornamento tecnologico (es.: piano LED).

 

Lo stesso Garante per la Concorrenza ha intimato al Comune di Roma di effettuare una gara pubblica contestando l’accordo di Servizio che l’Ente ha stipulato con Acea valido fino al 2027.

 

Uno studio di Maggio 2021 di ACoS (Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale) circa l’efficienza di servizio ACEA, evidenzia come proprio il municipio X abbia il numero maggiore di guasti e la percentuale maggiore di guasti tra tutti i municipi risolti fuori tempo massimo. Malgrado il servizio sia soggetto ad obblighi di continuità e sicurezza e costituisce un “bene pubblico puro”, nel biennio 2019-2020, su un totale di 82 guasti (singola lampada, 2-4 lampade, strada) i casi di ripristino entro il termine massimo previsto sono stati solamente 36. Non è dato sapere il motivo dell’elevato numero di guasti e delle effettive motivazioni, riteniamo che probabilmente ad incidere sia “l’anzianità di servizio” delle linee del gestore.

 

I Contributi dello Stato ai Comuni Italiani

 

Gazzetta Ufficiale Anno 161° – Numero 289, Ministero dell’Interno Decreto Novembre 2020.

 

“Contributi per investimenti destinati ad opere pubbliche in materia di efficientamento energetico e di sviluppo territoriale sostenibile, pari, complessivamente, a 497.220.000 euro sulla base della popolazione residente al 1° Gennaio 2018”.

 

“In applicazione del comma 30 dell’art. 1 della legge 27 dicembre 2019, n. 160, i predetti contributi aggiuntivi, pari a 497.220.000 euro, sono attribuiti, in base alla quota stabilita per fascia di popolazione, negli stessi importi di cui agli allegati da A) a G) al precedente decreto del 30 gennaio 2020 ( Contributi ai comuni per la messa in sicurezza di scuole, strade, edifici pubblici e patrimonio comunale, efficientamento energetico e abbattimento delle barriere architettoniche. Anni 2021-2024).  Il comune beneficiario del contributo è tenuto ad iniziare l’esecuzione dei lavori per la realizzazione delle opere pubbliche entro il 15 settembre 2021, sia nel caso di nuovi lavori che nel caso di ampliamenti di opere già previste e finanziate”.

 

 

Per i Comuni nella fascia di popolazione compresa tra i 100.001 ed i 249.999, dove andrebbe ad insistere il futuro comune di Ostia, il contributo dello Stato è di 210.000 € a fondo perduto.

 

Le nuove tecnologie, le convenzioni messe in campo ed i contributi dello Stato saranno “strumenti” importanti che il futuro Comune di Ostia potrà utilizzare per erogare il servizio dell’illuminazione pubblica.

 

L’elaborazione del testo è suscettibile di variazioni, in funzione di aggiornamenti periodici.

 

Le Fonti piu’ utilizzate per il nostro studio sulla tematica oltre a notizie mezzo stampa, sono state: Gazzetta Ufficiale, mise.gov,it, gruppo.acea.it; openpolis.it; pubblicazioni.agenzia.roma.it; Osservatorio Conti Pubblici Italiani; Ispra Ambiente; portale MEPA (Mercato elettronico Pub. Amministrazione), open data annuari Roma Capitale Uff. di Statistica.

Urbanistica, la valutazione immobiliare

Confronto sui costi d’acquisto degli appartamenti tra dieci località balneari italiane

Premessa: al fine di poter verificare l’andamento dei valori immobiliari di località balneari contigue a province ed anche a grandi città, ad alta vocazione turistica, nei confronti di Ostia, con Ostia Antica e parte dell’Infernetto Sud – Canale della Lingua, si sono prese ad esempio le seguenti località, già diventate comuni autonomi:

Risultati: I valori della seguente tabella sono stati rilevati dall’OMI, l’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate.

 

L’Osservatorio del Mercato Immobiliare cura la rilevazione e l’elaborazione delle informazioni di carattere

tecnico-economico relative ai valori immobiliari, al mercato degli affitti e ai tassi di rendita e la pubblicazione

di studi ed elaborazioni e la valorizzazione statistica degli archivi dell’Agenzia.

Tra le sue attività ci sono anche l’analisi, la ricerca, lo sviluppo e la sperimentazione di profili teorici, applicativi e di innovazione nelle materie istituzionali, con specifico riferimento alla definizione dei valori immobiliari.

La banca dati dell’Osservatorio costituisce una rilevante fonte d’informazioni relative al mercato immobiliare

nazionale, proponendosi come un utile strumento per tutti gli operatori del mercato, per i ricercatori e gli studiosi del settore immobiliare, per istituti di ricerca pubblici e privati, per la pubblica amministrazione e, più in generale, per il singolo cittadino.

Conclusioni: appare evidente che tutte le località, benchè contigue a centri abitati di notevole spessore turistico-culturale, hanno valori immobiliari ben più alti delle nostre zone prese in considerazione.

 

Pertanto, si può dedurre che poter gestire in autonomia un territorio come Ostia ed il suo entroterra, ricco di bellezza e storia, e con una grande potenzialità ricettiva, non può che far altro che valorizzare il suo patrimonio immobiliare. L’elaborazione del testo è suscettibile di variazioni, in funzione di aggiornamenti periodici.

I fondi europei

Questa che segue è una sintesi della relazione dedicata ai fondi europei per lo sviluppo del contesto socio -economico, un quadro sintetico delle opportunità di finanziamento che il futuro Comune di Ostia potrà cogliere.

 

Riportiamo estratti de: “La dimensione territoriale nelle politiche di coesione di IFEL” (fondazione ANCI) circa lo stato di attuazione ed il ruolo dei Comuni nella programmazione 2014-2020.

 

L’UE fornisce finanziamenti per un’ampia gamma di progetti e programmi nei settori più diversi:

 

  • sviluppo urbano e regionale
  • occupazione e inclusione sociale
  • agricoltura e sviluppo rurale
  • politiche marittime e della pesca
  • ricerca e innovazione
  • aiuti umanitari.

 

La gestione dei fondi

I fondi sono gestiti seguendo norme rigorose per assicurare che il loro utilizzo sia sottoposto a uno stretto controllo e che siano spesi in modo trasparente e responsabile.

 

In ultima istanza, la responsabilità politica per il corretto utilizzo dei finanziamenti dell’UE ricade sul collegio dei 27 commissari europei. Tuttavia, poiché la maggior parte dei finanziamenti è gestita nei paesi beneficiari, spetta ai governi nazionali effettuare controlli e audit annuali.

 

Oltre il 76% del bilancio dell’UE è gestito in collaborazione con le amministrazioni nazionali e regionali con un sistema di “gestione concorrente”, essenzialmente mediante cinque grandi fondi – i Fondi strutturali e d’investimento:

 

 

Altri fondi sono gestiti direttamente dall’Unione europea. I finanziamenti sono erogati sotto forma di:

 

  • sovvenzioni destinate a progetti specifici collegati alle politiche dell’UE, di solito a seguito di un “invito a presentare proposte” Una parte dei finanziamenti proviene dall’UE, un’altra da fonti diverse.
  • appalti conclusi dalle istituzioni europee per acquistare servizi, beni o opere necessari per le loro attività, per es. studi, corsi di formazione, organizzazione di conferenze o attrezzature informatiche. Gli appalti sono aggiudicati mediante bandi di gara.

 

Analisi ciclo programmazione FESR 2014/2020

 

Analizzando gli oltre 71mila progetti FESR per tipologia di soggetto beneficiario, si nota come siano gli operatori privati e le imprese, con poco meno del 56% degli interventi a titolarità, i primi beneficiari FESR che, insieme a scuole, università ed istituti di ricerca pubblici assommano oltre l’86% del totale delle operazioni.

 

Considerando il valore complessivo del costo rendicontabile a valere sulle risorse FESR 2014-2020, dopo gli operatori privati (44,7%) le percentuali più rilevanti siano quelle dei comuni che, pur essendo titolari soltanto dell’8,5% dei progetti, gestiscono risorse per un valore complessivamente superiore a 4,3 miliardi di euro, pari al 16,4% del costo totale.

 

Si confermano quindi le amministrazioni comunali, unitamente agli operatori privati ed alle imprese, come i principali driver dell’azione di sviluppo, realizzando queste due categorie insieme oltre il 61% del valore complessivo dei costi rendicontabili.

 

Guardando alla dimensione finanziaria dei progetti FESR, la taglia media è di 368 mila euro. Da questo dato si discostano in modo significativo, da una parte, gli interventi con scuole, università ed istituti di ricerca nel ruolo di beneficiari, che sono numerosissimi ma spesso di importo molto piccolo (in media il valore è di poco superiore ai 68mila euro) e, dall’altra, i grandi progetti ministeriali che raggiungono un valore medio di oltre 8,5 milioni di euro. L’importo medio degli interventi a regia comunale supera di poco i 700 mila euro.

 

I progetti FESR (2014-2020) che vedono i comuni come soggetto beneficiario sono complessivamente 6.054; di questi, oltre il 90% è riferibile ai Programmi Operativi Regionali, per un totale di oltre 3,6 miliardi di euro di costi ammessi.

 

I progetti POR FESR 2014-2020 con comuni beneficiari sono quasi 5.500 e coinvolgono direttamente circa un terzo delle amministrazioni comunali italiane (2.525 sulle 7.903).

 

Circa due terzi degli interventi in capo ai comuni sono concentrati sulle tematiche dell’energia, dell’istruzione e dell’ambiente (Tabella 8 che segue). Del tutto marginali, con percentuali al di sotto dell’1%, sono invece i temi connessi alla competitività delle imprese, al rafforzamento della capacità della PA ed alla ricerca e innovazione.

 

Analizzando invece i dati in termini di costo rendicontabile (Tabella 8 che segue), il riscontro maggiore è quello del settore ambientale, che assorbe più del 30% del valore totale dei progetti. I tanti, evidentemente piccoli, interventi del settore energia raccolgono invece il 17,2% delle risorse totali. I progetti di taglia più grande sono quelli in materia di ricerca e di trasporti con valori medi superiori ai 6 e ai 4 milioni di euro rispettivamente:

 

Nella sola Regione Lazio sono stati 112 i Comuni beneficiari per un totale di 153 progetti per un costo rendicontabile UE di € 131.220.521.

Riferendosi, invece, alla classe di ampiezza demografica dei comuni beneficiari (Tabella 12 che segue) si osserva come, probabilmente in ragione della maggiore strutturazione amministrativa, la percentuale di comuni attuatori aumenti al crescere della loro popolosità, passando dal 24,8% degli enti sotto i 2.000 abitanti all’82,6% dei comuni con classe di ampiezza tra i 60.000 ed i 249.999 cittadini (fascia popolazione Comune di Ostia).

 

Altrettanto rapidamente crescono i dati relativi alla dimensione finanziaria dei progetti, passando da una media di circa 345mila euro per i piccolissimi comuni, agli oltre 10 milioni di euro di media per i circa 70 progetti attuati da grandi città sopra i 250.000 abitanti.

 

Guardando invece al numero medio di progetti attuati per ciascun comune beneficiario, si vede come si passi dagli 1,5 interventi dei piccoli comuni, ai quasi 7 progetti delle grandi città.

 

 

Per i Comuni nella la fascia di popolazione 60.000-249.999 dove insisterebbe il futuro Comune di Ostia, si riscontrano dati significativi: 76 Comuni beneficiari (per un totale di 527 progetti) per una media finanziamenti di 6.531.473,25 €/Comune.

 

Analisi ciclo programmazione FSE 2014/2020

 

Osservando il quadro aggiornato al 30 giugno 2020 relativo agli interventi FSE per il periodo 2014-2020 (Tabella 16 che segue), si contano 338.570 progetti (oltre il 90% dei quali relativo a Programmi Operativi Regionali), con un costo rendicontabile di 10,6 miliardi di euro.

 

In termini numerici, la maggior parte degli interventi è relativa alle tematiche occupazionali e di mobilità dei lavoratori, seguendo poi il settore dell’istruzione.

In termini di impiego delle risorse, il settore che cuba maggiormente è quello dell’istruzione, con oltre il 38% dei costi totali, seguito dai progetti destinati all’occupazione, che valgono circa il 31% dei costi complessivi.

 

Gli interventi FSE 2014-2020 sono per lo più di piccolissimo taglio: oltre il 76% di questi ha un costo rendicontabile che non supera i 10.000 euro. Tale percentuale raggiunge addirittura il 97,2% considerando tutti i progetti al di sotto dei 150.000 euro.

 

Al contrario, i progetti di importo superiore al milione di euro sono poco più di un migliaio e le operazioni che oltrepassano la soglia dei 5 milioni di euro superano di poco il centinaio, lo 0,04% del totale, per un valore di circa 2 miliardi di euro, il 19,1% dei costi ammessi nel FSE. In termini generali, il valore medio dei progetti si attesta poco sopra i 31mila euro.

 

Analizzando la totalità dei progetti FSE per tipologia di soggetto beneficiario (Tabella 16 che segue), si nota come quasi il 40% degli interventi sia in capo ad operatori privati ed imprese, oltre il 20% a scuole, università ed istituti di ricerca pubblici, quasi l’8% ai Comuni.

 

 

In particolare, i progetti con comuni beneficiari sono piu’ di 5.000 per un costo rendicontabile di oltre 837 milioni di €uro, il 94,3% concentrato in Programmi Operativi Regionali ed il 5,7% nell’ambito di Programmi Operativi Nazionali. Va tuttavia segnalato come questi ultimi, con un valore complessivo superiore ai 300 milioni di euro, assorbano oltre un terzo del totale delle risorse destinate ai comuni.

 

Complessivamente, i comuni beneficiari di interventi a valere sulle risorse POR FSE 2014-2020 sono 1.714, pari al 21,7% dei comuni italiani. La localizzazione degli interventi copre sostanzialmente tutto il Paese, mancando all’appello solo le Regioni Valle d’Aosta e Basilicata e le Province Autonome di Trento e Bolzano, i cui Programmi FSE, ad oggi, non impegnano alcuna amministrazione comunale nell’attuazione di progetti.

 

Nella nostra Regione, i progetti con Comuni beneficiari sono stati 175 divisi su 47 Comuni,  per quasi 20 milioni di €uro di costo rendicontabile.

 

Gli interventi a regia comunale si concentrano prevalentemente su due temi: quasi l’80% delle operazioni riguarda l’inclusione sociale, mentre un altro 19% circa è dedicato all’occupazione e alla mobilità dei lavoratori, istruzione e rafforzamento della capacità della PA hanno numeri residuali.

 

A livello nazionale, per la fascia di popolazione da 60.000 a 248.999 abitanti, 67 sono stati i Comuni beneficiari per un totale di 348 progetti ed oltre 105 milioni di costo rendicontabile totale.

 

I Comuni dell’area metropolitana di Roma

 

Il portale Opencoesione.gov.it ci fornisce un dato puntuale sui fondi messi a disposizione nei 2 cicli di programmazione (2007-2013 e 2014-2020), non prendendo in esame altri soggetti attuatori oltre l’ente locale (come ad esempio la Regione Lazio, la Città Metropolitana, le società pub. o con partecipazione pub., le cooperative o società private), si riporta evidenza dei finanziamenti ottenuti nel tempo da alcuni Comuni dell’area metropolitana di Roma:

 

  • Comune Fiumicino: 2.152.587 €
  • Comune di Pomezia: 11.975.991 €
  • Comune di Guidonia M.: 4.982.429 €
  • Comune di Monterotondo: 8.624.440 €

 

Si riportano alcuni esempi di progetti realizzati nel Comune di Fiumicino, sul rischio idrogeologico e per l’istruzione:

 

Per un finanziamento da 406.846 € in località Isola Sacra, per interventi sulla scuola materna elementare di Via Coni Zugna, i soggetti interessati sono stati: La Regione Lazio come Programmatore, il Comune di Fiumicino come Beneficiario e la Stingenim srl come Realizzatore.

 

E’ importante precisare che l’ente locale anche se non beneficiario diretto, ha la possibilità di collaborare con altri enti amministrativi al fine di migliorare le strutture del proprio territorio, annullare o mitigare le carenze.

 

Per un finanziamento da 650.000 € in località Focene, per interventi a difesa della costa, il Comune di Fiumicino ha avuto funzioni di Attuatore mentre il Beneficiario risulta il Commissario per il Rischio Idrogeologico della Regione.

 

A queste somme si dovranno aggiungere quelle che il comune autonomo potrà attingere con progettazioni specifiche. La capacità programmatoria e di spesa del comune potrà essere dimostrata solo dal tipo di capacità politica nel gestire le opportunità offerte ma possiamo riferirci a classi di comuni omogenei per popolazione e notare (tabella 12) come proprio nella classe di nostro interesse si concentri il maggior numero di comuni beneficiari rispetto al totale, di poco sotto alla classe dei comuni con più di 250.000 abitanti. Questo a dimostrazione che il nuovo comune si verrebbe a trovare nella classe dimensionale più adatta ad attrarre fondi UE. Prossimamente inizieremo a fornire i dati relativi alla programmazione 2021-2027.

 

L’elaborazione del testo è suscettibile di variazioni, in funzione di aggiornamenti periodici.

Il trasporto pubblico locale

Il trasporto pubblico locale

 

Questa che segue, è una sintesi del documento sul trasporto pubblico locale propedeutico alla Proposta di Legge per l’istituzione del comune autonomo di Ostia.

 

Il servizio di trasporto pubblico dovrà garantire l’accessibilità ai servizi ed alle infrastrutture senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione ed opinione pubblica; favorire l’accessibilità alle persone anziane e alle persone disabili attraverso l’adozione di sistemi ed iniziative adeguate.

 

Nello svolgimento quotidiano delle attività, il servizio di trasporto pubblico locale, dovrà rispettare la legislazione di riferimento, con particolare attenzione alla tutela ambientale, alla salute e alla sicurezza dei lavoratori e degli utenti.

 

Il Decreto Legge n. 50/2017 ha stabilito nuovi criteri per la ripartizione del Fondo dello Stato per il TPL, per far sì che i servizi di trasporto pubblico locale e regionale vengano sempre più affidati con procedure ad evidenza pubblica: si prevedono infatti penalizzazioni per le regioni e gli enti locali che non procedano all’espletamento delle gare, nonché parametri volti ad incentivare il perseguimento degli obiettivi di efficienza e di centralità dell’utenza nell’erogazione del servizio.

 

Scenario trasportistico del territorio.

 

Il servizio di trasporto pubblico locale a Roma è prestato in gran parte da Atac società in house del Comune di Roma concessionaria del servizio e della gestione dei relativi servizi integrativi.

 

Per quanto riguarda i mezzi di superficie (bus, tram, etc…) l’età media delle vetture ATAC al 31/12/2019 è di 12,9 anni, mentre al 31/12/2020 è di 11,7 anni.

 

Per quanto concerne il solo trasporto di superficie ATAC, le corse soppresse nel 2019 sono state 1.626.905 di cui 662.119* per guasti vetture (*Al netto delle corse perse dovute a vetture difettose in garanzia). 1.085.580 le corse soppresse nel 2020.

 

Proponiamo alcuni estratti dell’annuario Il trasporto pubblico locale a Roma – Anno 2019 (U.O. Statistica – Roma Capitale): In relazione all’adeguatezza del trasporto pubblico capitolino rispetto alle reali esigenze della città, un riferimento rilevante è costituito dai “livelli adeguati di servizio” (LAS), definiti come la produzione programmata che risulti non solo tecnicamente raggiungibile dal gestore, ma anche “ottimale per l’utenza”. A tale riguardo, è da notare che la produzione erogata da Atac non raggiunge mai i “livelli adeguati di servizio” così come definiti nel contratto di servizio.

 

Dal solo lato della qualità percepita, una parziale evidenza sull’adeguatezza del trasporto pubblico locale capitolino rispetto alle esigenze dell’utenza è desumibile dalla “Indagine sulla qualità della vita e dei servizi pubblici locali a Roma” dell’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale (ACoS). Nell’edizione 2019, in relazione al trasporto pubblico locale, il voto medio attribuito dall’utenza risulta mediocre per il servizio metro-ferroviario (voto medio 5,0 contro il 5,8 del 2018) e totalmente insufficiente per bus e tram (voto medio 4,1 contro il 4,4 del 2018).

 

Il voto medio su una scala 1-10, attribuito al servizio dagli utenti del X Municipio dove insiste il territorio di Ostia, per il trasporto pubblico locale su Bus è 4,6 per il 2018 e 4,4 per il 2019.

 

Nel territorio romano esercita anche Roma Tpl s.c.a r.l., consorzio di aziende private con linee di bus periferici per una copertura di circa il 20% dell’offerta.

 

Oltre il trasporto cittadino su gomma, altro asset trasportistico rilevante per il territorio di Roma ed Ostia è la ferrovia Roma-Lido, auspichiamo che gli investimenti programmati dalla Regione Lazio possano finalmente garantire livelli di servizio adeguati, invertendo un perenne stato di disagio per i pendolari oramai divenuto cronico.

 

Di concerto con la linea ferroviaria, s’inserisce a pieno titolo l’approvazione del nuovo modello regionale di progettazione del trasporto pubblico locale, la Regione Lazio con Deliberazione n. 617 del 22 settembre 2020 ha inteso redigere un nuovo piano trasportistico per aumentare l’efficienza del servizio ed il riparto con maggiore equità delle risorse.

 

Il modello regionale proposto, in cui andrà ad inserirsi il TPL ostiense, prevede la formazione di 11 Unità di rete (oltre i 4 provinciali), in funzione dell’alto tasso di pendolarismo lavorativo e scolastico potrebbe esser plausibile un inserimento del TPL di Ostia nell’unità di rete con il Comune di Fiumicino (Tirreno nord), con finanziamenti regionali ai comuni di 22,6 €/abitante/Anno a fronte di una media regionale di 20,5 €/abitante/anno.

 

La dichiarata volontà regionale di garantire una piena integrazione delle diverse reti di trasporto, associando un’elevata qualità di servizio per il pendolarismo lavorativo e scolastico, rappresenta per chi amministrerà il Comune di Ostia l’opportunità di garantire un servizio all’altezza delle esigenze della popolazione.

 

Gli indicatori di fabbisogno.

 

Gli indicatori di fabbisogno analizzati nella relazione generale propedeutica alla presentazione della proposta di legge sono: il tasso di motorizzazione, l’indice di gravitazione verso il capoluogo, l’indice di auto-contenimento pendolare, l’attrazione turistica, dati inerenti il territorio e la popolazione con particolare riferimento a quella in età scolastica ed anziana (over 65 anni).

 

Ipotesi di costo del trasporto pubblico locale di Ostia e la legislazione vigente in materia.

 

Il Costo economicamente sufficiente (trazione ed organizzazione) rappresenta il limite superiore per definire l’importo a base d’asta che la regione, le province, i comuni, per i servizi finanziati dalla regione stessa, sono tenuti a fissare nelle procedure di gara per la scelta dei gestori di servizio.

 

Per il trasporto pubblico locale nella Regione Lazio, uno studio di settore (Deliberazione R.L. n. 21 del 27.01.2015) per la definizione dei “costi standard” determina per i comuni con un livello alto di congestione un costo standard di 2,09 €/km per una velocità media del trasporto di 20 Km/h; per i comuni di medie dimensioni con velocità media di trasporto di 25 Km/h il costo di 1,90 €/km.

 

Il costo standard per ogni km percorso da Bus Atac è decisamente alto per gli autobus a diesel/metano ed è pari a 5,20 €/vettura-km.

 

Ipotesi di costo del TPL Ostiense e le principali linee guida

 

  • Popolazione: 104.000 (altri elementi nella relazione demografica)
  • km² del comune: 35
  • Rappresentazione cartografica e perimetrazione del bacino d’interesse: allegato A.
  • Velocita’ media del servizio: 20Km/h
  • Numero linee 5 + 1 estiva
  • Ipotesi Km vettura annuali sviluppati: 1.729.313,10

 

Assunto il costo economicamente sufficiente di 2,09 €/km/vettura, la stima del costo per il servizio di trasporto pubblico locale su gomma è di 3.614.264 €/anno, per una spesa pro-capite di 34,75 €.

 

Un ulteriore benchmark lo propone il portale openpolis.it, con la spesa pro-capite (spesa per cassa riportata in bilancio) per il trasporto pubblico locale dei comuni Italiani riferita all’anno 2018, assunto un valore medio pro-capite dei comuni piu’ grandi della nostra Regione, l’ipotesi di costo per il TPL di Ostia è di: 3.215.680 €.

 

Analizzati altri studi di settore, annuari statistici, aggiudicazioni di appalti, (compresa la determinazione del Comune di Fiumicino) l’importo risulta adeguato alla nostra struttura demografica e territoriale.

 

Le linee urbane ed i principali dati d’esercizio

 

Esercizio: 365 gg/anno

Orario di esercizio massimo: 05:00 – 24:30

Frequenza corse in orario di punta da 10 a 15 minuti

Frequenza corse in orario standard da 15 a 25 minuti

 

Linea Ostia 01 – Stazione Lido Centro – Via Domenico Baffigo.

Lunghezza tratta Km a/r: 7,5

 

Linea Ostia 05 – Via del Mar Rosso (Mare Glaciale Artico) – Via dell’Idroscalo.

Lunghezza tratta Km a/r: 20,8

 

Linea Ostia 05b – Via Mar Rosso (Mare Glaciale Artico) – Via delle Ebridi (mercato Appagliatore).

Lunghezza tratta Km a/r: 15,6

 

Linea Ostia 04 – Stazione Lido Centro – Ostia Antica – Bagnoletto.

Lunghezza tratta Km a/r: 15

 

Linea Ostia 06 – Stazione Lido Centro – Infernetto Sud – Consorzio Aurora Canale della Lingua

Lunghezza tratta Km a/r: 25

 

Linea Mare estiva – Porto Turistico – Piazzale Cristoforo Colombo (Rotonda dello Zodiaco).

In esercizio da Maggio a Settembre – Lunghezza tratta Km a/r: 12,8

 

Punti d’interesse cittadini

 

Nella relazione generale propedeutica alla presentazione della proposta di legge sono stati definiti dei siti d’interesse cittadino con evidenza delle linee di trasporto pubblico urbano che effettuano fermata e l’eventuale vicinanza con le stazioni della ferrovia regionale Roma-Lido.

 

Questi i punti d’interesse puntualmente analizzati nella relazione generale:

 

  1. Gli istituti scolastici secondari e le strutture universitarie;
  2. I maggiori impianti sportivi;
  3. I parchi urbani;
  4. Il porto turistico;
  5. Il cinema multisala Cineland;
  6. I siti d’interesse storico;
  7. Le strutture ed i presidi della ASL Roma3;
  8. Il cimitero di Ostia Antica;
  9. Gli uffici postali;
  10. I mercati comunali;
  11. I maggiori teatri e sale convegni;

 

I costi all’utenza del trasporto pubblico locale e la bigliettazione.

 

Con l’attuale sistema trasportistico, per agevolare la mobilità all’interno del territorio di Roma Capitale e della Regione Lazio, le società di Trasporto pubblico Atac, Cotral e Trenitalia partecipano al sistema tariffario Metrebus, che consente ai titolari di biglietti e abbonamenti “integrati” di viaggiare indifferentemente sui mezzi delle suddette società e sui bus delle linee notturne ultra-periferiche e notturne gestite da Roma TPL, nei limiti di validità del titolo acquistato.

 

Per maggiori dettagli, per le agevolazioni e le gratuità consultare il portale www.atac.roma.it

 

Al biglietto integrato a tempo, l’attuale sistema di trasporto pubblico garantisce diverse soluzioni, ad ore, mensili e abbonamenti annuali, con agevolazioni previste in funzione del reddito ISEE, disoccupati, studenti, invalidi, over 65, etc…

 

Il contratto di servizio tra la Regione Lazio e Trenitalia (anni 2018-2032) prevede nuovi costi per l’utenza dal 2023, ad esempio il il BIT passerà a 2 € e l’abbonamento annuale ordinario a 350 €.  L’ente regionale è impegnato al momento (Sett. 2023) nel reperimento dei fondi necessari a scongiurare gli aumenti, anche se l’ipotesi più accreditata conferma per il BIT l’aumento previsto.

 

Il B.I.T., Il biglietto integrato a tempo deve essere convalidato nel momento del primo utilizzo ed ha validità di 100 minuti dalla convalida. Il biglietto deve essere inoltre convalidato nuovamente prima di salire a bordo del treno (se questo non è il primo mezzo utilizzato). Consente l’utilizzo dei mezzi Trenitalia, ATAC e COTRAL, con esclusione dei collegamenti speciali. Sui mezzi Trenitalia e sulle linee “A” e “B” e “B1” della metropolitana di Roma è ammessa l’effettuazione di un solo viaggio. Prezzo ad oggi: 1,50 euro.

 

Il contratto TPL dei Comuni limitrofi ed il costo all’utenza.

 

Il Comune di Fiumicino ha un’estensione territoriale di 213 kmq (circa 6 volte per estensione il territorio del Comune di Ostia) ed oltre 81.000 residenti, il servizio è stato affidato alla società Trotta Bus Services SpA, con 16 linee che operano dalle 6:00 alle 23:00 (orario d’esercizio massimo)

Biglietto ordinario a tempo (90 min.): € 1,00
Biglietto ordinario a tempo (90 min.) acquistato a bordo: € 1,50
Abbonamento mensile intera rete: € 23,00

 

Un ulteriore benchmark molto interessante lo fornisce il trasporto pubblico urbano nel Comune di Pomezia, con una estensione territoriale di 108 kmq (circa 3 volte per estensione il territorio del Comune di Ostia) ed oltre 61.000 residenti.  Il servizio è stato affidato ad Autolinee Troian Srl con 13 linee urbane che operano dalle 4:45 alle 21:25 (orario d’esercizio massimo)

 

Biglietto a tempo (€ 1,00) – è valido per 75 minuti dal momento della convalida; è possibile acquistare il biglietto dagli autisti a bordo degli autobus al costo di € 1,30.

Abbonamento mensile intera rete (€ 20,00) – consente l’utilizzo del servizio per un mese solare ed è personale.

 

Conclusioni e diritti del passeggero.

 

Oggi, per i cittadini di Ostia il servizio trasportistico è caratterizzato da costi elevati d’esercizio e da livelli di servizio che sono oramai da anni al di sotto delle aspettative, di norma ogni giorno si registrano corse saltate sia dal trasporto su gomma sia da quello ferroviario, con un aggravio di costi e disagi che hanno oramai esasperato la popolazione.

 

Nessuno ha quantificato i costi indiretti dovuti alle migliaia di ore di lavoro saltate dai pendolari, gli esami universitari o le visite mediche specialistiche che hanno subito nuove calendarizzazioni.

 

Rivedere il sistema dei trasporti garantendo ai cittadini ed ai visitatori della città un servizio virtuoso è assolutamente possibile; a livello locale, saranno necessari piani di portata sovracomunale come un’integrazione e coordinamento operativo tra i vettori per il coordinamento degli orari, l’integrazione dell’infomobilità, l’integrazione tariffaria e dei sistemi di bigliettazione.

 

Nel fissare le tariffe si dovrà tener conto quindi di vari principi, tra i quali il riferimento ai livelli di servizio e alla media dei livelli tariffari nazionali ed europei, il corretto rapporto tra tariffa e gli abbonamenti ordinari, l’integrazione tariffaria tra diverse modalità di trasporto e gestori.

 

In virtù dello sviluppo demografico, del miglioramento del quadro socio-economico, dello sviluppo della vocazione turistica, il numero delle linee e delle corse giornaliere potranno subire delle variazioni in funzione delle mutate esigenze.

 

Il Comune di Ostia dovrà studiare e programmare la “smart-city” (Ostia 2.0), favorendo l’introduzione nel territorio delle nuove tecnologie digitali e dell’Internet of Things, applicazioni e strumenti idonei ad incrementare l’efficienza dei servizi comunali ed al contempo a mitigare i disagi delle persone con disabilità.

 

Le principali fonti legislative utilizzate:

 

Decreto Legislativo 19 novembre 1997, n.422, conferimento alle regioni ed agli enti locali di funzioni e compiti in materia di trasporto pubblico locale, a norma dell’articolo 4, comma 4, della legge 15 marzo 1997, n. 59.

 

Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267 Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali.

 

Legge 27 dicembre 2013, n. 147, disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2014). (13G00191) (GU Serie Generale n.302 del 27-12-2013 – Suppl. Ordinario n. 87):

 

Legge Regionale n. 30/1998 Disposizioni in materia di trasporto pubblico locale.

 

Deliberazione Regione Lazio n. 21 del 27.01.2015, Presa d’atto delle risultanze derivanti dal lavoro condotto dal gruppo di studio per la definizione dei “costi standard” per il trasporto pubblico locale nella Regione Lazio, al fine di definire il “costo economicamente sufficiente” di produzione dei servizi di trasporto pubblico locale ai sensi dell’art. 23-bis della L.R. 30/1998… D.M. 157/2018 definizione dei costi standard dei servizi di trasporto pubblico locale e regionale e dei criteri di aggiornamento e di applicazione.

 

Decreto Legge n.50 del 2017, Disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali… Fondo per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale.

 

Portali utilizzati: gazzettaufficiale.it, regione.lazio.it, comune.roma.it, atac.roma.it, astralspa.it, openpolis.it, ASSTRA.it, i portali del MIT e del MIBACT,etc… 

 

Annuari utilizzati: Il trasporto pubblico locale a Roma 2019 e Roma 2020, Rapporto mobilità Roma 2020.-Osservatorio nazionale sulle politiche del trasporto pubblico locale al settore del trasporto pubblico locale nell’anno 2018, etc…ASSTRA Le performance delle imprese di trasporto pubblico locale anno 2020.

 

Nota: Il presente documento potrà essere integrato/modificato in ragione di ulteriori valutazioni ed approfondimenti che potranno avvenire nel periodo antecedente alla presentazione della proposta di Legge.

___________ Cartina Trasporto Pubblico

I dipendenti del Comune di Ostia

Questa che segue, è una sintesi del documento propedeutico alla Proposta di Legge per l’istituzione del comune autonomo di Ostia. Per la stesura di questo documento sono stati analizzati i principali studi di settore e archivi statistici, nello specifico: gli annuari dell’Ufficio di Statistica di Roma Capitale, il TUEL (Testo Unico degli Enti Locali), le disposizioni Ministeriali e Regionali vigenti.

 

Quanti dipendenti avrà il Comune di Ostia?

 

E’ doveroso ricordare che il Comune è l’ente locale che rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo.

 

In questo contesto, le risorse umane assumono un ruolo centrale ed assolutamente fondamentale per l’erogazione dei servizi al cittadino.

 

Al 31/12/2020 il numero dei dipendenti comunali di ruolo presso Roma Capitale sono 23.114 (di cui 145 Dirigenti) per una media di 8,2 dipendenti ogni 1.000 cittadini residenti.

 

Nel Comune di Roma il 46,5% dei dipendenti è collocata nelle Strutture di Linea Territoriali (Municipi), mentre il 31,8% appartiene alle Strutture di Supporto agli Organi dell’Amministrazione e la parte residuale lavora nelle Strutture di Linea Centrali (16,1%), in quelle di Staff (2,7%) e nelle Istituzioni e Uffici di scopo (2,9%).

 

Nel X Municipio (231.720 residenti) il numero di dipendenti di ruolo presenti sul territorio è di 3,7 ogni 1.000 abitanti, per un totale di 857, ai quali occorre “aggiungere” gli addetti delle strutture centrali che in quota parte lavorano anche per il Municipio.

 

Per un’ipotesi attendibile riguardo i dipendenti del futuro Comune di Ostia, è stata analizzata la normativa di riferimento ed in particolare:

 

  • Con la Legge 58 del 28 Giugno 2019 è stato completamente riformato il sistema di calcolo delle facoltà di assunzione degli Enti Locali, si è disposto il superamento delle regole precedentemente applicate (turn-over) e si è introdotto un sistema più flessibile basato sulla sostenibilità finanziaria della spesa per il personale.
  • Con il Decreto Interministeriale del 17 marzo 2020 sono stati individuati i “valori soglia”, differenziati per fasce demografiche, che determinano le capacità di assunzione di ciascun Comune in funzione delle entrate correnti relative agli ultimi tre rendiconti approvati

 

Inoltre, l’art. 263 del Dlgs. n. 267/00 (TUEL) dispone che, ogni 3 anni, il Ministero dell’Interno individui con proprio Decreto, la media nazionale per classe demografica della consistenza delle dotazioni organiche per gli Enti Locali ed i rapporti medi “dipendenti/popolazione” per classe demografica.

 

Nella fascia di competenza del futuro Comune di Ostia (104.000 residenti), il rapporto medio dipendenti/popolazione è di 1/120, per un’ipotesi di 860 dipendenti.

 

Entrando ancor più nello specifico, la “famiglia vigilanza” inerente la polizia locale conterà un numero di circa 240-250 addetti per il solo territorio del Comune di Ostia, in linea con la Legge Regionale di riferimento.

 

Quale sarà la spesa annuale per il personale?

 

Iniziamo col dire che di norma il costo del personale e quello della gestione dei rifiuti, rappresentano le due voci di spesa più grandi per i Comuni.

 

Considerata la normativa vigente, un’ipotesi delle entrate correnti del futuro Comune di Ostia e la retribuzione lorda media dei dipendenti delle Amministrazioni Locali, è possibile definire una spesa generale compresa tra i 31,5 ed i 32 milioni di €/anno.

 

Conclusioni

 

Il Comune di Ostia avrà un numero di dipendenti comunali così come previsto dalle normative vigenti e nel pieno rispetto della sostenibilità finanziaria, avrà la possibilità di assumere il personale necessario per far camminare ben spedita la “macchina” amministrativa.

 

Ne siamo sicuri, avremo meno burocrazia, servizi efficienti, attenzione al cittadino e più sicurezza.

 

Cambiare si può.

 

Fonti: per la stesura di questo documento sono stati analizzati i principali studi di settore e archivi statistici, nello specifico: gli annuari dell’Ufficio di Statistica di Roma Capitale, il TUEL (Testo Unico degli Enti Locali), le disposizioni Ministeriali e Regionali vigenti.

Sono inoltre in lavorazione le seguenti relazioni:

  • Lo schema di Bilancio del Comune di Ostia